3 errori classici (ma non scontati) da evitare con il proprio ecommerce

3 errori classici ma non scontati da evitare con il proprio ecommerce

3 errori classici (ma non scontati) da evitare con il proprio ecommerce

Lo sappiamo tutti, sempre più persone decidono di compiere il “grande passo” aprendo la propria attività online. La vena imprenditoriale è in crescita, ci stimola, ci ispira e, sebbene sia magnifico assistere alla nascita di nuove idee e nuovi progetti, “la storia” ci insegna che esiste anche il fallimento. Si, può apparire “duro” ma è un concetto reale: in particolare nel mondo del commercio elettronico, esistono (e sono esistiti) tanti ecommerce passati pressocché inosservati. Individuare i perché dell’insuccesso in modo specifico può essere impresa ardua poiché per ogni progetto, per ogni settore (e in ogni periodo temporale), entrano in gioco molti elementi specifici – e talvolta unici – che possono determinare il successo o il fallimento di un ecommerce.

Se da un lato è di vitale importanza analizzare ogni aspetto di un singolo progetto, dall’altro lato è possibile individuare ed esplicitare degli errori generali e ricorsivi che possono essere evitati al fine di rendere maggiormente profittevole il proprio business online.

Con la promessa di approfondire sempre di più questo tema in futuro, in questo articolo vogliamo delineare 3 tra i classici (ma non scontati) errori che si possono commettere nella propria attività online, soprattutto in questo che si appresta ad essere – in genere – il periodo più redditizio dell’anno.

 

1. Non impiegare gli stessi sforzi nella pubblicità e nel marketing e trascurare il retargeting

In primo luogo, pubblicità e marketing non sono esattamente sinonimi come spesso si pensa. Molti imprenditori commettono l’errore di non dare a entrambi le stesse “energie”. In qualità di proprietario di un ecommerce, è fondamentale pianificare e adattare le spese pubblicitarie nel corso del tempo e, come dicevamo poc’anzi, soprattutto nel Q4, ovvero il quarto trimestre.

Un classico detto recita “la pubblicità è l’anima del commercio”, e quindi si – parrà banale ma non lo è – bisogna essere preparati a fare un investimento in pubblicità allocando le giuste risorse economiche. Predisporre un budget e spenderlo nel modo più efficace possibile è quanto di più importante possa esserci, ma appare ancora poco chiaro il perché alcuni imprenditori credano che l’ideazione e l’apertura del proprio ecommerce possano bastare a decretarne il successo. No, semplicemente no.

Se da un lato è giusto predisporre budget per costruire e aprire il proprio negozio online, dall’altro lato deve essere altrettanto giusto predisporre budget per gli investimenti pubblicitari. 

Il tema è molto ampio poiché la pubblicità può essere assai diversificata, ma in questo articolo stiamo parlando di errori da non commettere, e se c’è un classico errore nella pubblicità online è sicuramente quello di non investire o comunque trascurare il retargeting degli annunci.

Perché è importante? Perché è un tipo di pubblicità che ci permette di “connetterci” con le persone che hanno già interagito precedentemente con il nostro ecommerce. Con il retargeting mostriamo annunci e messaggi mirati ad un pubblico che ha già avuto un approccio con noi. Basta spiegarlo in così semplici parole per immaginarne l’importanza, e nonostante ciò esistono tante attività online che non lo utilizzano finendo così col dipendere fortemente dal cosiddetto traffico freddo del proprio ecommerce. Sia chiaro, fare affidamento sulla pubblicità a traffico freddo per far crescere il proprio pubblico non è certo una “brutta cosa” che va evitata, anzi, ma il retargeting degli annunci ci aiuta a mantenere il pubblico consapevole della nostra presenza, pertanto non può davvero essere trascurato.

Le stesse energie, vanno impiegate anche nel marketing della propria attività. Anche qui il tema sarebbe molto ampio e lo abbiamo sviscerato (e continueremo a farlo) in vari articoli specifici, ma in questo caso abbiamo parlato di errori da non commettere, pertanto non dimentichiamoci di investire risorse temporali ed economiche non solo nella pubblicità ma anche nelle più comuni attività di marketing: dalla mailing list e  l’email marketing, al content marketing sul proprio blog, dalla realizzazione di promozioni e sconti, al marketing sui propri canali social.

 

2. Trascurare il monitoraggio del coinvolgimento

Siamo del tutto consapevoli di quanto possano essere frenetiche e talvolta addirittura caotiche le festività, ed è uno dei motivi per cui il sopracitato Q4 rappresenta un periodo si redditizio ma anche, per l’appunto, frenetico. Ed è proprio in questa “frenesia” che spesso si tende a non tenere più sotto controllo e a monitorare il coinvolgimento (engagement) degli utenti sui propri canali social.

Si tratta di un fattore che assume un peso rilevante, soprattutto in questo periodo. A prescindere dal settore, che stiate operando in B2B e/o in B2C, è assolutamente importante monitorare il coinvolgimento del proprio pubblico. Prestiamo quindi molta attenzione alle domande poste sui social in modo che nulla ci sfugga, comprese le potenziali vendite. I potenziali clienti possono porre domande per esempio sulla spedizione o sui prodotti, sia in corrispondenza degli annunci che dei contenuti non sponsorizzati. Ricordiamoci di attribuire importanza all’essere disponibili nel rispondere e interagire con gli utenti, altrimenti non solo rischiamo di perdere una potenziale vendita, ma anche di dare un’immagine non positiva, il che – ovviamente – potrebbe in parte vanificare gli sforzi pubblicitari di cui sopra.

 

3. Esporre in modo poco chiaro e/o ambiguo i costi e tempi di spedizione, nonché le condizioni di vendita e le politiche di reso

Ci siamo impegnati nel costruire la nostra presenza online costruendo (o rimodernando) un ecommerce funzionale e “bello da vedere”. Proponiamo al pubblico i nostri prodotti ad un prezzo concorrenziale. Abbiamo dedicato sforzi e budget alla comunicazione, alla pubblicità e tanti altri aspetti cruciali della nostra attività. Ora siamo onesti, citando una classica e comune espressione: possiamo davvero perderci in un bicchiere d’acqua? No, assolutamente no. E pure, non dedicare attenzione a quelle che alcuni ritengono “scartoffie” rischia seriamente di farci perdere vendite, fatturato e di vanificare gli sforzi già fatti su tutti i fronti.

Anche in questo caso potrebbe apparire banale il tema, ma possiamo assicurarvi che quello che vi stiamo esponendo continua, purtroppo, ad essere un classico errore. Non ci si può permettere di esporre in modo poco chiaro e/o ambiguo le informazioni in merito alle spedizioni, alle condizioni di vendita e alle politiche di reso, soprattutto in un periodo che abbiamo già definito “frenetico”.

Se i potenziali clienti avranno l’impressione che i propri acquisti possano non arrivare nei tempi desiderati, oppure se non gli sarà subito chiaro – durante la loro esperienza di shopping – quali possano essere i costi accessori da sostenere, o ancora se avranno dubbi sulla facilità di effettuare un reso, semplicemente andranno via. Perché si, lo sappiamo tutti, l’esperienza di acquisto online permette tanta libertà ai clienti, sia in positivo che in negativo per noi venditori. I clienti possono entrare ed uscire dal nostro negozio “in un semplice click”.  Non hanno un commesso a cui chiedere informazioni (e probabilmente neanche vogliono impiegare del tempo nel chiederle) perché si aspettano di trovare subito risposta ai propri dubbi.

E no, se offriamo la spedizione gratuita, può non bastare scriverlo in modo chiaro, perché altre possono essere le domande legittime che un utente potrebbe porsi: in quanto tempo arriverà il mio pacco? E se ciò che sto acquistando non soddisferà le mie aspettative? Come posso effettuare il reso ed entro quanto tempo?

Queste non sono informazioni da destinare in un angolino remoto del proprio ecommerce. Le informazioni chiave della nostra politica di reso non rappresentano “scartoffie burocratiche” da confinare in fondo al nostro negozio online. È fondamentale prevedere i più comuni dubbi dei clienti e fornire una risposta immediata, chiara, non ambigua, ben visibile, prima che gli utenti possano porsi delle domande. Attenzione quindi soprattutto alla struttura della scheda prodotto e alla fase di check-out.

 

Conclusioni

Come già detto, abbiamo approfondito e continueremo ad approfondire in modo specifico molti temi legati alla propria attività online, ma talvolta è davvero importante evidenziare concetti chiave che possono determinare il successo o il fallimento delle nostre idee, iniziative o dell’intera attività. A volte, ciò che può apparire scontato per qualcuno, continua ad essere ampiamente trascurato da molti altri. Quindi si, impegniamoci in tutti gli aspetti della nostra attività, ma ricordiamoci di “non perderci in un bicchiere d’acqua” 😉

Autore

  • Giuseppe Pignataro

    Giuseppe è responsabile dei contenuti del magazine di Ecommerce HUB. Ricopre il ruolo di social media & project manager a La Gazzetta dello Sport ed è ecommerce manager in Epson. Laurea magistrale in Economia e management, master in digital marketing alla London Business School, si occupa di digital e di commercio elettronico dal 2007. Divora libri compulsivamente ed ha una passione smisurata per Frank Sinatra.

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