La marketing automation per ecommerce, secondo Gian Mario Infelici

gian mario infelici

La marketing automation per ecommerce, secondo Gian Mario Infelici

Gian Mario Infelici dal 2004 lavora nel mondo della comunicazione. Il primo incontro con una piattaforma di advertising display arriva nel 2001. Da allora, Gian Mario si è impegnato in questo campo, diventando nel 2008 Ceo di Ad Spray e nel 2013 Ceo di Adabra. Si tratta di una piattaforma che offre agli utenti degli ecommerce un’esperienza di shopping personalizzata.

Infelici, quest’anno per la prima volta relatore di Ecommerce HUB, parlerà di Marketing automation e omnicanalitá. Scopriamolo insieme.

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eh!: Anche quest’anno il commercio elettronico cresce e recenti ricerche mostrano che oltre la metà dei cittadini europei ha acquistato almeno una volta online. Quali sono gli elementi su cui puntare per emergere nel mercato online?

Gian Mario Infelici: Sono molteplici i fattori che hanno permesso all’e-commerce italiano di crescere: una maggiore consapevolezza da parte degli operatori, un’attenzione verso i dettagli e alla cura del servizio offerto e se vuoi anche una maggior verticalità dei portali e-commerce. Uno dei fenomeni più interessanti di questi due ultimi anni è stato il crescere di e-commerce specializzati in determinati settori: dal mondo della moda, a quello dell’arredo, al food sino al mondo del farmaceutico.

eh!: Di cosa parlerai durante il tuo intervento a Ecommerce HUB 2016?

G.M.I.: Siamo in un momento storico di grande fermento per l’e-commerce ed il retail e l’intelligenza artificiale unitamente ai big data permette di mettere in campo scenari che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili. Siamo in un epoca di bot, di marketing automation e nel corso del mio intervento presenterò una overview su quello che il marketing automation permette di ottimizzare i processi interni e di offrire agli utenti un esperienza realmente personalizzata e coerente.

eh!: Com’è cambiata l’esperienza di acquisto online, nell’era dell’omnicanalità?

G.M.I.: Gli utenti interagiscono con un brand in maniera sempre più complessa: possono iniziare la loro “navigazione” attraverso uno smartphone, proseguire accedendo ad un punto vendita e riconnettersi dallo stesso smartphone al sito e-commerce del brand mentre sono ancora all’interno dello store fisico. Possono proseguire interagendo con i canali social del brand e con i canali di customer service per completare l’acquisto sul sito web, magari dopo la ricezione di una email promozionale o di un messaggio messanger.

È facile intuire come non sia più non soltanto ipotizzabile ma anche auspicabile, gestire tutti questi canali a compartimenti “stagni”.
Si andrebbe incontro ad errori grossolani proponendo prodotti, incentivi e esperienze radicalmente differenti su canali differenti, disorientato l’utente e con buona probabilità disincentivandone l’acquisto.
L’utente si aspetta di essere ricordato, consigliato e accompagnato alla “cassa” (fisica o virtuale) dallo stesso brand con una modalità comunicativa coerente.

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