Normativa e-commerce: gli aspetti legali da conoscere

Normativa e-commerce - gli aspetti legali da conoscere

Normativa e-commerce: gli aspetti legali da conoscere

Aprire un negozio di vendita online non si limita solamente all’individuazione del prodotto o alla creazione del sito e-commerce.

Il sito deve anche avere dei requisiti ben precisi per essere in regola con la normativa e-commerce per non incorrere in sanzioni.

Ma partiamo dall’inizio: che cosa significa e-commerce? 

Il termine e-commerce può essere tradotto in italiano come commercio elettronico e indica un processo di vendita automatizzato che si svolge online.

La definizione corretta di e-commerce in termini legali è: l’attività di vendita e acquisto di beni e servizi che avviene tramite la tecnologia e interamente su Internet. 

In base ai soggetti coinvolti nelle attività di compravendita si parla, in particolare, di e-commerce B2B ed e-commerce B2C. Il primo avviene tra imprese mentre, nella seconda tipologia, è l’impresa che vende al consumatore.

In base all’oggetto dello scambio, invece, si può distinguere in ecommerce diretto, quando tutte le fasi dello scambio avvengono online (per esempio pensiamo all’acquisto di un ebook), oppure ecommerce indiretto, quando parte dello scambio avviene offline (pensiamo al più comune e-commerce in cui c’è la consegna materiale del prodotto).

Normativa e-commerce: le norme da rispettare

La Normativa e-commerce in Italia proviene in parte dalla Normativa europea e-commerce, e mira anche a tutelare il consumatore che acquista a distanza.

Nel commercio online la normativa di riferimento è in linea di massima la seguente:

  • Decreto Legislativo 70/2003, che ha recepito la direttiva 2000/31/CE, nota come Direttiva sul Commercio Elettronico;
  • Codice del Consumo (Decreto Legislativo 6 settembre 2005 n. 206); ● Regolamento Europeo in materia Privacy n. 679/2016 (“GDPR”);
  • Direttiva 2002/58/CE (“Direttiva e-Privacy”)
  • Codice Civile.

Tuttavia, bisogna anche tener conto delle norme sulla proprietà intellettuale e sulla proprietà industriale, il Codice Privacy italiano, le norme che regolamentano le vendite straordinarie e quelle relative alle comunicazioni con fini commerciali. 

Oltre ai siti e-commerce classici, rientrano nell’ambito della normativa sul commercio elettronico anche il dropshipping e il print on demand.

Per la complessità della materia è sempre meglio rivolgersi ad un avvocato esperto di e-commerce, in grado di capire le particolarità e le esigenze di ogni singolo negozio online.

Come essere in regola con la normativa e-commerce 2021: facciamo una check-list

Secondo la Normativa e-commerce (D.lgs. 70/2003) e il Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005) ci sono delle informazioni obbligatorie che ogni negozio online dovrebbe contenere.

Ecco cosa non deve mancare affinché il sito sia a norma:

  • identità di chi vende (denominazione, sede legale, camera di commercio e numero iscrizione REA, capitale sociale versato in caso di srl o spa);
  • modalità di pagamento accettate;
  • spese di spedizione;
  • limitazioni alla consegna;
  • condizioni generali di vendita (mezzi di pagamento accettati, spedizioni, diritto di recesso, garanzia legale, adr/odr);
  • privacy policy e cookie policy.

Oltre a questi dati, ci sono anche delle indicazioni specifiche previste dalla normativa e-commerce.

Ecco una checklist.

1) Footer

Il footer è una sezione che si trova in ogni pagina, per cui è funzionale che contenga sempre le informazioni obbligatorie.

In questa parte dovrebbero essere inseriti in evidenza:

  • generalità del venditore
  • link ai documenti legali
  • modalità di pagamento accettate
  • strumenti per la gestione delle controversie legali
  • strumenti di contatto con lo shop

Oltre a questi, è consigliabile inserire anche informazioni sul diritto di recesso e la garanzia legale, le politiche di spedizione e i tempi di consegna.

2) Scheda prodotto

La scheda prodotto deve indicare le caratteristiche peculiari del bene acquistato (materiale, colori, modelli).

Gli altri obblighi di informazione sono:

  • prezzo con scorporo di spese e tasse. Qualora sia dovuta, bisogna inserire la dicitura lVA inclusa
  • condizioni di vendita
  • disponibilità
  • tasto ‘acquista’
  • politiche di recesso e spese di consegna

Nel caso in cui il prezzo sia scontato, è necessario indicare il prezzo iniziale e la fonte, la percentuale di sconto e il prezzo finale. 

3) Privacy e Cookie policy

In base al GDPR, quando si trattano dati personali, è necessario fornire l’informativa privacy, in cui indicare:

  • il titolare del trattamento dei dati
  • il responsabile per la protezione dei dati o DPO e i riferimenti per contattarlo ● la tipologia dei dati trattati
  • la finalità del trattamento
  • le basi giuridiche
  • il tempo di conservazione dei dati
  • l’utilizzo dei dati per trattamenti automatizzati

È bene ricordare che i dati devono essere trattati solo per le finalità indicate nell’informativa privacy e, per i casi in cui sia necessario il consenso, solo se questo è stato ottenuto.

4) Email marketing e consenso

Come avremo modo di approfondire con questa nuova rubrica legale di Ecommerce Hub, l’aspetto del trattamento dei dati personali è di fondamentale importanza per un ecommerce.

D’altronde i dati sono il petrolio del nostro secolo.

Quindi, è bene sempre tenere a mente che, per poter sfruttare al meglio il database e i contatti dei lead acquisiti, è necessario conoscere e rispettare la normativa in materia di dati personali. 

In caso contrario, tante attività risulteranno illecite. 

Pensiamo all’email marketing.

Per inviare comunicazioni commerciali è necessario aver ottenuto il consenso per tale fine.

Infatti, si possono inviare le email commerciali solo se:

  • l’utente ha dato il suo consenso a ricevere tali email;
  • si tratta di un valido consenso;
  • la privacy policy indica di avere tra le finalità quella del marketing.

Naturalmente, non si possono inviare email commerciali agli utenti che hanno revocato il consenso o non lo hanno rilasciato.

Inoltre, non si potranno inviare comunicazioni commerciali se il consenso acquisito non può ritenersi valido.

Ciò accade quando il consenso non è libero ma condizionato: per esempio, non ho scelta che fornire il consenso alle comunicazioni commerciali per finalizzare l’acquisto. Si tratta di due finalità diverse, che devono rimanere distinte nell’informativa privacy e nelle check box di acquisizione del consenso.

5) Checkout

Ed infatti, nella fase di check out è necessario inserire dei box con i quali il cliente dichiara di:

  • accettare le condizioni generali di vendita;
  • aver preso visione dell’informativa sulla privacy;
  • acconsentire al trattamento dei suoi dati;
  • acconsenta all’invio di newsletter.

Questi naturalmente sono solo alcuni passaggi da seguire affinché un negozio di vendita online sia in regola con la normativa e-commerce. 

Per approfondire l’argomento e avere una consulenza specializzata è sempre meglio rivolgersi ad un legale specializzato nell’e-commerce.

Autore

  • Floriana Capone

    Floriana Capone è l’Avvocato dell’Ecommerce e fondatrice di Ecommerce Legale, lo Studio legale per gli Ecommerce e le Professioni digitali. Aiuta i negozi online ad essere a norma, ad evitare le sanzioni, a migliorare il rapporto con i clienti, prevenendo o risolvendo le controversie con loro. Redige per gli ecommerce i principali documenti legali e presta consulenza anche in materia di privacy e GDPR. Inoltre, assiste le web agency e i professionisti del digitale per tutelare il loro business online.